Piccoli, protetti, rigogliosi, talvolta letteralmente strappati al degrado e coltivati da una folla di ammirevoli volontari che si prendono la briga di occuparsi della cosa pubblica anche per noi, regalandoci oasi verdi dove rifugiarsi, nascondigli dove riprendere fiato, ricoveri dove isolarsi dal rumore e dalla distrazione continua. Sono giardini nascosti, spesso sconosciuti anche a chi ci abita accanto, bisogna scovarli, ricordarsi che esistono, andarci di proposito. Ma che gioia quando si trovano. Non avranno il fascino del verde a perdita d’occhio, lo spazio dei grandi parchi, gli alberi secolari, ma proprio il loro essere così raccolti mi dà un piacevole senso di protezione.
Il primo che ho incontrato è il Giardino Perego, in via dei Giardini: l’ho scoperto durante l’università, era un angolo perfetto per studiare in pace. Non c’era nessuno allora come non c’è nessuno ora. Sembra un giardino privato, visto il lusso delle case che lo circondano, e in effetti lo è stato fino al 1940 quando la famiglia Perego lo ha venduto al Comune; si confonde con gli alberi di una delle strade più verdi della città e di recente è stato rimesso a posto da Orticola, insieme al vivaio del carcere di Bollate. E’ un posto bellissimo, quieto, riposante, pieno di fascino e di storia.
Il più vicino a casa è il minuscolo giardino di via Scaldasole, una striscia di verde rimasta abbandonato per anni che i volontari di zona hanno fatto rinascere con successo. Nei fine settimana le mamme del quartiere organizzano le feste per i bambini, ma al mattino è deserto, silenzioso e disponibile per chi cerca un posto tranquillo dove mangiare un panino o leggere un libro. Il più sorprendente è il l’oasi del Wwf dietro via Garibaldi, in via Tommaso da Cazzaniga: sono tornata durante il Salone del Mobile per presentare il mio libro “Adagio urbano” e l’ho trovato ancora una volta bellissimo. Entrando tutti pensano (e dicono) che non sembra neanche di essere a Milano. In effetti, perfino nel caos della settimana del design, il rumore della città era un ricordo lontano, il fresco del verde un sollievo.
Poi c’è il Giardino nascosto (nella foto), che si chiama così proprio perché è davvero nascosto in una stradina dietro il Naviglio Grande all’altezza della chiesa di San Cristoforo (via Bussola angolo via Malaga): un giardino condiviso, salvato dal degrado dall’intraprendente Comitato Ponti e diventato negli anni un luogo meraviglioso. Se avete la fortuna di trovarlo aperto – nei fine settimana lo è quasi sempre – approfittatene. Sembra di essere in campagna, con le altalene per i bambini e le panchine di legno per i grandi, le casette degli uccelli, i pic-nic sul prato.