Viste insieme, da vicino, nella penombra silenziosa della Sala delle Cariatidi (Palazzo Reale, Milano), le tre pietà realizzate da Michelangelo a cinquant’anni di distanza sono commoventi. L’allestimento immersivo vale il viaggio, perché il contrasto tra la folla concitata di piazza Duomo e la quiete di questa enorme stanza ancora ferita dai bombardamenti della seconda guerra mondiale è così forte da amplificare l’emozione. E pazienza se le statue, per la prima volta messe una di fianco all’altra, non sono quelle originali ma tre calchi realizzati nel tempo da abili artigiani, perché diversamente il confronto fra le tre rappresentazioni della pietà non sarebbe stato possibile.

Anche accostare i calchi non è stata un’operazione semplice e forse mai più verrà ripetuta. Quindi non perdetela: potrete ammirare da molto vicino la Pietà vaticana, realizzata da un Michelangelo giovane e ambizioso, che ha ancora bisogno di dimostrare la sua eccezionale bravura al committente, la Pietà Bandinidi Firenze, realizzata 50 anni dopo non su commissione ma per diletto, destinata al suo monumento funebre ma mai terminata, dove il maestro supera la perfezione formale della precedente con una versione meno statica e più tormentata, e la Pietà Rondanini, opera incompiuta a cui il maestro stava lavorando negli ultimi giorni di vita, conservata in originale al Castello Sforzesco di Milano.
Fanno da sfondo alle tre opere dei teli bianchi che ricordano i sudari, ma funzionano da schermi per proiettare gli ingrandimenti di dettagli altrimenti difficili da cogliere e foto storiche. Un video chiude il percorso raccontando le vicende delle tre statue e dei tre calchi. La mostra “Le tre pietà di Michelangelo. Tre calchi storici per la sala delle Cariatidi” è aperta fino all’8 gennaio, l’ingresso è gratuito ma contingentato a gruppi di 40 persone ogni 20 minuti.