Una domenica a piedi

E’ probabile che una giornata a piedi abbia un impatto pressoché nullo sullo smog che respiriamo, ma quanto ha fatto bene una domenica senz’auto a tutti noi, drogati della metropoli, assuefatti dal rumore e dall’odore ferroso dell’aria che respiriamo, imbruttiti dalla smania di arrivare al volo dappertutto? Perché una giornata a motori spenti significa non solo una giornata di calma, ma soprattutto una giornata di silenzio, condizione rarissima in città. E non so se ci avete fatto caso, ma domenica si sentivano perfino gli uccellini cantare… Che sollievo! Per le orecchie, prima di tutto, impunemente martoriate ogni giorno, e per le nostre anime che per otto ore hanno avuto il privilegio di riposare.

Quindi propongo di istituzionalizzare la giornata a piedi una volta al mese perché nel silenzio della metropoli ci si ricorda più facilmente che possiamo andare anche adagio, ogni tanto, che Milano non è poi così grande ed è possibile spostarsi con mezzi alternativi, che siano anche i nostri piedi, che il rumore che non percepiamo più in realtà è dannoso per il nostro organismo, che una città silenziosa è molto rigenerante. Ma anche che il futuro del pianeta dipende da tutti noi, ogni giorno, e che tutti possiamo fare qualcosa, anche se ci sembra irrilevante come smetterla di comprare l’acqua nelle bottiglie di plastica, mangiare un po’ meno carne, usare la bicicletta, andare a piedi, riciclare di più e consumare di meno.

In una parola vivere più adagio!

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