Tutto il genio di Leonardo al Museo

Adesso che il cinquecentenario è passato e le luci della ribalta si sono spostate dal genio di Leonardo Da Vinci a un altro fuori classe del Rinascimento, Raffaello Sazio, il cui cinquecentenario della morte cade nel 2020 (con la differenza che il primo ha vissuto 67 anni, il secondo 37), cosa resta in eredità a Milano, la città dove il maestro ha trascorso il maggior numero di anni consecutivi della sua vita? Per avere la risposta bisogna andare al Museo della Scienza e della Tecnologia, guarda caso intitolato proprio a Leonardo Da Vinci, che lo scorso dicembre ha inaugurato il nuovo allestimento delle Gallerie Leonardo: un percorso espositivo completamente rinnovato e ampliato rispetto al vecchio corridoio che ospitava i modellini in legno, che restituisce per la prima volta tutta la complessità di una figura come quella di Leonardo, ingegnere, pittore, botanico, musicista e architetto, e la grandezza del suo pensiero che non è quello di un genio isolato ma di un uomo del suo tempo, figlio di mercante ma appassionato umanista, eclettico studioso stregato dalla natura e dalle leggi che la governano.

Prendetevi del tempo, però, perché il museo nel Museo – uno spazio di mille e trecento metri quadrati al secondo piano – è impegnativo e talmente pieno di curiosità e spunti che merita una visita con calma. Se riuscite, approfittate delle aperture straordinarie del venerdì sera (non tutte le settimane, le date le trovate sul sito del museo) per evitare il caos del weekend e le scolaresche della settimana, e regalatevi un paio d’ore per passeggiare fra le 170 opere in mostra raccolte grazie alla collaborazione dei Musei Reali di Torino, del Castello Sforzesco di Milano, dell’Institut de France di Parigi e del Royal Collection Trust: disegni, oggetti, video, modelli, volumi antichi e installazioni, in parte della collezione permanente del museo in parte riprodotti digitalmente, che ricostruiscono l’intera vicenda di un uomo vorace e curioso.

Si parte dalla formazione fiorentina nella bottega del Verrocchio – si racconta che il maestro abbia smesso di dipingere dopo aver visto la prima testa di angelo che Leonardo disegnò mentre era a bottega da lui -, si prosegue con una delle sezioni più emozionanti del percorso quella dedicata al disegno e alla sua biblioteca, con gli studi anatomici, i disegni della natura, gli animali e i solidi di Platone (l’icosaedro è il simbolo delle nuove Gallerie), e ancora avanti con l’arte della guerra e l’ingegneria bellica, le macchine per migliorare la produzione, gli studi sul volo, l’osservazione delle vie d’acqua lombarde, il dibattito sull’architettura con un approfondimento sul tema della città ideale fino alla pittura, con esempi della sua influenza sull’arte lombarda del Rinascimento. Lasciatevi stregare dai racconti, dalle didascalie e quando ci sono dai supporti multimediali che per una volta non coprono i contenuti, ma ne sono intelligentemente al servizio. E’ un viaggio nel tempo da percorrere pian piano per mettere insieme per la prima volta tutte le anime di un genio.

Gallerie Leonardo, Museo della Scienza e della Tecnologia, martedì-venerdì 9.30-17, sabato e domenica 9.30-18.30, ingresso 10 euro.

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