Colpevolmente in ritardo – la vita a volte va troppo in fretta anche per chi cerca di praticare l’adagio urbano – voglio segnalare una mostra fotografica che sta per chiudere, lo so, ma se amate natura e animali approfittate degli ultimi giorni per vederla: divertente e istruttiva, a tratti commovente, è come fare un safari restando in città. E mica solo africano, ma globale, dai ghiacci ai mari aperti, delle foreste americane e alle isole tropicali. L’ho vista la scorsa settimana, su suggerimento di una coppia di amici, genitori di un ragazzo che aspira a diventare un fotografo naturalistico e fa già delle foto bellissime. Questo è l’ultimo fine settimana (chiude il 9 dicembre), ma se siete a Milano e volete evitare il caos del weekend di Sant’Ambrogio, le code a Palazzo Marino per il quadro di Perugino, la Prima della Scala e lo shopping di Natale, è il posto giusto.

Wildlife photographer of the year è il più prestigioso concorso fotografico in ambito naturalistico che il Natural history museum di Londra indice ogni anno da 53 edizioni (la prima nel 1964 fu presentata da Sir. David Attenborought). In mostra alla Fondazione Luciana Matalon ci sono le 100 foto finaliste dell’edizione del 2017, una carrellata di immagini che raccontano il nostro pianeta, magico e fragile al tempo stesso, la vita che resiste anche in condizioni estreme, i rischi dell’inquinamento e del cambiamento climatico, la triste sorte degli animali in cattività e la dura legge del più forte. Ma il percorso è anche l’occasione per conoscere da vicino il lavoro dei fotografi naturalistici: leggete le dettagliate didascalie che raccontano le storie che stanno dietro ogni scatto, la fatica dei viaggi, gli ostacoli, le motivazioni, le ore di attesa per trovare lo scatto giusto, le emozioni che esplodono di fronte a spettacoli che in pochi hanno il privilegio di vedere.

Si inizia con il vincitore del concorso Brent Stirton e il ritratto fatto in Sudafrica di un rinoceronte vittima dei bracconieri in cerca di avorio da vendere sul mercato nero, si prosegue con i finalisti delle 16 categorie in gara, da Mammiferi a Sott’acqua, Uccelli, Ritratti di animali, Ambienti terrestri e così via. Oltre all’ormai celebre cavalluccio marino che trasporta un cotton fioc, commuove lo sguardo spaventato di una tigre in cattività dopo l’amputazione di una zampa, la caccia alla giraffa di una coppia di leonesse, le foche che nuotano sotto il mare ghiacciato, la volpe rossa a caccia di topi sotto la neve e molto altro ancora. Da vedere.

Fondazione Luciana Matalon, Foro Bonaparte 67, Milano, fino al 9 dicembre, ingresso 10 euro.
Foto grande: Tony Wu, “Il raduno dei giganti”, Wildlife Photographer of The Year 53a edizione