La definizione un po’ abusata di gioiello nascosto in questo caso calza davvero a pennello. Nascosto è nascosto: trovare la sala è stata un’impresa anche per me che in chiesa arrivavo spinta da un solo obiettivo, vedere la parata degli apostoli firmata da Bergognone. E invece la prima volta mi sono persa fra le cappelle e l’abside di una chiesa, Santa Maria della Passione, che mette in fila capolavori di Procaccini, Gaudenzio Ferrari e Daniele Crespi ed entrarci è come sfogliare un libro di storia dell’arte. La seconda, seguendo una turista ben più preparata di me, sono arrivata nell’ora sbagliata: la sala che ospita l’opera monumentale era chiusa e, convinto il sagrestano ad accompagnarmi, ho potuto vederla solo da fuori, attraverso la porta a vetri. Ma è stato sufficiente per convincermi a tornare una terza volta, azzeccando questa volta l’orario limitato a un paio d’ore la mattina nei giorni ferali. E ne è valsa la pena. Varcata la soglia della Sala Capitolare, infatti, sono rimasta ammaliata dalla bellezza del polittico che occupa tutta la stanza: un vero gioiello con Gesù e i dodici apostoli, i papi, i personaggi del Vangelo insieme a santi e dottori della chiesa.
Mi rendo conto che due ore di apertura solo dal lunedì al venerdì sia complesso per quasi tutti, ma se passate di lì e per sbaglio avete qualche minuto libero vi consiglio vivamente di entrare. Non immaginate il benessere che infonde stare seduti fra santi così meravigliosamente dipinti a grandezza naturale, immersi in un silenzio totale. Cristo benedicente al centro, gli apostoli che sfilano al suo fianco, si svelano dopo quattro mesi di restauro a un pubblico di intenditori che arrivano alla spicciolata fino alla stanza nascosta in fondo alla navata destra della chiesta di Santa Maria della Passione, dove un tempo si riuniva la comunità monastica. E dove nel Cinquecento il Bergognone realizzò un’opera site specific davvero impressionate: un ciclo che comprende tavole e affreschi sulle pareti e sul soffitto dipinto a volta stellata, con santi, papi e paesaggi agresti che sfondano dando un senso di profondità nuovo alla pittura rinascimentale. Da notare anche i dettagli minuziosi del panorama e delle figure dipinte con grazia.
Sala Capitolare, Chiesa di Santa Maria della Passione, via Conservatorio, orario: lunedì-venerdì 9.30-11.30
Molto bella e intrigante anche l’Ultima Cena di Gaudenzio Ferrari dipinta nel 1544: sta al centro sopra l’altare di una cappella della navata sinistra della chiesa. Ha sullo sfondo una strana costruzione circolare sormontata da una torretta, cui mi piace attribuire un’immaginaria ascendenza di espressioni architettoniche canelliane o rossiane, tanto che io l’ho usata come immagine della pagina dedicatoria del mio libro La Strada Lombarda.
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