Inizia la settimana più pazza dell’anno con l’invasione dei turisti internazionali, la girandola delle feste (molte a invito), la pioggia dei selfie davanti alle installazioni più scintillanti, le file per entrare negli show-room. C’è chi la adora e cerca di vedere il più possibile e chi la rifugge chiudendosi in casa per sette giorni. Per una giusta via di mezzo, ho preparato un prontuario per affrontare la Settimana del Mobile, una selezione di indirizzi da cui partire se avete poco tempo e non sapete come orientarvi.
I magazzini della Stazione Centrale. Quest’anno sono 16 i tunnel dei magazzini raccordati dove un tempo venivano riparati i vagoni dei treni ad aprire al pubblico. Luogo affascinante, ancor più quando ad animarlo è la creatività del design fresco e alternativo del distretto più cool del Fuorisalone, che ha lasciato definitivamente Lambrate per mettere radici in questi depositi (via Ferrante Aporti 9-15). Si chiama Ventura Centrale e se cercate qualcosa di diverso non mancate questo indirizzo che quest’anno ospita tra gli altri l’eccentrico designer olandese Maarten Baas e la bella installazione di Freitag sui peccati dei designer e dei consumatori.

Teatro Parenti e Bagni Misteriosi. Il Teatro Franco Parenti, diventato negli anni uno spazio versatile capace di unire cultura e intrattenimento più festaiolo, quest’anno apre le porte anche al design e si trasforma nel quartier generale di un nuovo distretto che abbraccia le strade fra Corso di Porta Romana e Porta Vittoria. In piscina è comparsa una casa galleggiante, le cabine degli spogliatoi sono state ripensate da giovani svedesi e una performance a ciclo continuo riflette sull’abitare contemporaneo.
Museo del design. Per chi ama il design classico e rassicurante degli anni Settanta, è cresciuto usando il telefono Grillo e la lampada Eclisse c’è il nuovo Museo del design: inaugura martedì 9 nella curva al piano terra della Triennale mettendo in mostra 200 oggetti-icona progettati tra i 1948 e il 1981 raccontando l’eccezionale stagione in cui gli l’arredamento firmato dai grandi maestri fa irruzione nella vita quotidiana degli italiani. Trovate la lampada Arco, i Moon Boots, la macchina per scrivere Lettera 22, il posacenere Cubo di Danese, le posate di Castiglioni per Alessi, il pratone di Gufram e tanto altro ancora. Un viaggio nel tempo e nel costume italiano.

Alla scoperta della città. Il bello del Fuorisalone è che si infila dappertutto aprendo palazzi e giardini normalmente chiusi al pubblico, o trasformando radicalmente luoghi deputati a tutt’altro come i chiostri dell’università Statale con le maxi installazioni di Interni (foto grande) e l’Orto Botanico di Brera che quest’anno ospita le architetture giganti di Carlo Ratti, costruite con la radice dei funghi. Consiglio un giro per il distretto delle 5Vie perché le strade tra via Cesare Correnti e Corso Magenta sono piene di sorprese, fra palazzi antichi, vecchi cortili e botteghe artigiane; un salto in piazza Castello dove sono allestite le tende di lusso, a Palazzo Litta (le sale al primo piano sono stupende) in corso Magenta 24, a Palazzo Clerici (via Clerici 5), nel piccolo e nascosto giardino di via Tommaso da Cazzaniga, oasi del Wwf, a Palazzo Serbelloni in Corso Venezia dove è aperto anche il Planetario.
Il Salone del Mobile, quello ufficiale in fiera: se amate il design, il tempio dell’arredamento è alla fiera di Rho dove oltre 2000 espositori allestiscono tutti e venti i padiglioni. Una maratona per intenditori, un’esperienza inebriante alla scoperta delle nuove frontiere della tecnologia che vale la pena affrontare una volta nella vita anche se il prezzo non è popolare (29 euro a persona). Il Salone apre al pubblico dei non addetti ai lavoro sabato e domenica dalle 9.30-18.30.
Buon Salone!