Ho letto che l’appuntamento con l’ozio andrebbe programmato in agenda come si fa con il taglio dal parrucchiere, la visita medica in palestra, la vaccinazione del gatto: fate spazio al dolce far nulla, dicono gli psicologi, siate inattivi di proposito, perché senza momenti di pausa la vostra produttività diminuisce drasticamente. Ormai è accertato, ci sono decine di studi a riguardo e perfino quelli che insistono a correre dietro alla vita in fondo sanno benissimo che lo stress manda il cervello in panna e che è difficile essere creativi, geniali o anche solo discretamente efficienti quando si è sovraccarichi di impegni. E allora cosa aspettiamo a demolire l’equazione essere-sempre-occupati uguale essere-importanti? Quando alla domanda “Cosa hai fatto oggi?” riusciremo serenamente a rispondere “Niente”?
E’ arrivato il momento di provare! Non tutti i giorni, ma ogni tanto. Il che non significa crogiolarsi nel piacere dell’adagio urbano, bighellonando per la città quando si ha un po’ di tempo libero, alimentandosi di arte e bellezza: è troppo facile. Vuol dire imparare a stare con le mani in mano, seduti in poltrona senza altre occupazioni, in silenzio, da soli, lasciando che i pensieri se ne vadano in giro liberamente per la stanza, inanellati fra loro dagli stimoli che arrivano da fuori e da dentro, aspettando che il battito del cuore rallenti e trovi il suo giusto ritmo, facendo spazio ai dubbi e alle preoccupazioni, ma anche ai ricordi, ai propositi e ai sogni a occhi aperti. Significa stare fermi per almeno trenta minuti senza distrazioni, cellulare, musica, televisione o compagnia. E’ possibile?
Prima di mettermi alla prova pensavo di no. Dopo qualche allenamento posso dire che la prima volta è durissima, la seconda sopportabile, la terza inizia a essere piacevole… Forse la quarta sarà un sollievo, alla quinta diventerà indispensabile e chissà che un domani non si trasformi una pratica fissa, settimanale, che sono in grado di inserire in agenda come un dovere imprescindibile. Lo vorrei chiamare il mio tempo per pensare, un ozio casalingo apparentemente improduttivo, un momento di meditazione laica in cui semplicemente metto in pausa tutto e mi arresto, passando il tempo a non fare nulla al di fuori del fantasticare.
Foto di Ying Wu
Non mi ricordo dove l’ho letto o sentito ma qualcuno affermava che un’ora al giorno per pensare sia importantissima: nient’altro, solo tu e i tuoi pensieri senza distrazioni varie.
Non so se sia oziare, io penso che sia tempo prezioso 😉
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