La prima mostra della Magnum

Per l’agenzia Magnum è stato un rompicapo e, nonostante le indagini, ancora le due casse di foto ritrovate nella cantina dell’Istituto francese di Innsbruck restano un mistero. Nessuno è riuscito a ricostruire tutta la storia nel dettaglio, ma il poco che è emerso è sufficiente a rendere la vicenda del ritrovamento non solo affascinante, ma degna di una mostra che sta facendo il giro del mondo e ora è arrivata a Milano, al Museo Diocesano. Si intitola “Il volto del tempo” ed è la prima esposizione nella storia dell’agenzia Magnum realizzata nel 1955 per celebrare i dieci anni dalla fine della Seconda guerra mondiale attraverso lo sguardo di otto maestri che, in piena libertà, scelsero le foto da esporre (temi e numero di scatti). E stupisce che Robert Capa, celebre come reporter di guerra, scomparso poco prima dell’inaugurazione, decise di rappresentare il volto festoso della sanguinaria guerra civile spagnola con tre sole immagini che catturano l’allegria di una festa popolana. Il contrario di Cartier-Bresson che invece seleziona 18 drammatici scatti che raccontano gli ultimi giorni di Mahatma Gandhi a Delhi, dalla fine del digiuno ai funerali.

Dans le jardin du Belvédère, Vienna, di Erich Lessing

Se amate la fotografia non perdetela, per la qualità dei servizi, tutti diversi fra loro, e per la bella storia che si nasconde dietro il materiale esposto nella prima sezione, quella introduttiva, con i cartellini neri con il nome di fotografi, le casse di legno originali dove furono ritrovate le fotografie, le istruzioni per il montaggio. Le foto sono bellissime, tutte in bianco e nero e restaurate, e spaziano dalla Londra elegante di New Bond Street dell’unica donna in mostra, Inge Morath, alle spettacolari foto del set della produzione hollywoodiana La regina delle Piramidi nel deserto di Assuan dove 4 mila comparse, per lo più mussulmani, lavorarono faticosamente fra caldo, tempeste di sabbia e digiuni da Ramadan, di Ernst Haas. E ancora il viaggio intorno al mondo di Werner Bischof, i bambini che giocano nella Vienna occupata dai nazisti di Erich Lessing, le opere giovanili di Marc Riboud e l’Ungheria ritratta da Jean Marquis. Per chi vuole prendersela con calma, c’è un calendario di aperture speciali la sera da controllare sul sito in cui si può vedere la mostra dopo l’orario di chiusura delle sale, dalle 18.30 alle 21.30, prima o dopo aver bevuto un aperitivo nel bel chiostro del museo.

Museo Diocesano, piazza Sant’Eustorgio 3, fino al 6 ottobre

Foto: New Bond Street, London, 1953, di Inge Morath/Magnum Photos

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