Carlo Borromeo, vescovo riformatore, la definì “l’ombelico della città” e la scelse come luogo privilegiato di preghiera: ci veniva due volte a settimana, il mercoledì e il venerdì, ma spesso trascorreva nella cripta intere notti di orazione, davanti al simulacro del sepolcro di Cristo. Per questo, dopo la sua canonizzazione, fu messa una statua che lo ritrae inginocchiato in raccoglimento. Prima di lui, però, già Leonardo Da Vinci nelle pagine del Codice Atlantico l’aveva chiamata “il vero mezzo di Milano”: secondo i suoi calcoli, infatti, proprio in questo punto s’incrociavano cardo e decumano dell’antica Mediolanum. È la cripta della chiesa di Santo Sepolcro che, dopo cinquant’anni di oblio, di cui gli ultimi trascorsi a custodire statue e quadri della Pinacoteca Ambrosiana, e un lungo lavoro di restauro riapre al pubblico (ingresso 10 euro). Un luogo segreto, silenzioso e adagissimo, gioiello dell’arte romanica carico di storia e intriso di spiritualità, dove isolarsi dal resto del mondo è un vero piacere.

Uno dei luoghi più antichi della città – bellissimo il pavimento composto in parte da pietre provenienti del foro romano del IV secolo -, la cripta attraversa la storia di Milano. La sua costruzione risale al 1030, anno in cui un monetiere di nome Rozzone fece erigere sull’antico foro una chiesa che l’allora arcivescovo Ariberto d’Intimiano consacrò alla Santissima Trinità. L’intitolazione cambiò nel 1100 quando Anselmo IV da Bovisio, vescovo della città, volle celebrare la riconquista di Gerusalemme dedicando la chiesa al Santo Sepolcro. Di fronte all’abside dove un tempo c’era l’altare è ancora conservata una copia del sepolcro di Cristo che si crede possa contenere la terra prelevata dai crociati in terra santa insieme ad alcune reliquie. I lavori di restauro hanno fatto rinascere una chiesa ipogea che la città aveva dimenticato, riportando alla luce un cielo stellato sulle volte e alcuni affreschi duecenteschi fra cui l’immagine dell’Angelo che annuncia la Resurrezione di Cristo.
Cripta di San Sepolcro, piazza San Sepolcro, mar-ven 17-20, sab-dom 10-20, ingresso 10 euro