Gite slow lungo i Navigli

Chi in questa fase tre sta ancora alla larga dalle mete turistiche e sogna invece spazi aperti e deserti, dove di fatto le regole del distanziamento sociale non hanno ragione di esistere, una meta vicina, facilmente accessibile e di inaspettato fascino è la zona a sud di Milano, ideale per pedalate in giornata fra boschi e risaie, abbazie, cascine, borghi antichi e chiese medioevali. Percorsi slow nella natura per tutte le gambe, dalle più allenate alle debuttanti, e per tutte le biciclette visto che molti di questi non richiedono un mezzo da professionisti ma solo due ruote ben gonfie e una buona dose di energia da sfogare, che dopo la lunga quarantena non credo mancherà.

Campagna lungo il Naviglio

Il territorio da esplorare è un triangolo che unisce in linea d’aria Milano, Pavia e Boffalora e comprende pezzi di Parco Sud e di Parco del Ticino, incredibilmente poco conosciuto dai milanesi che non praticano il ciclismo, eppure comodissimo (anche nella formula bici più treno), adatto alle scampagnate in famiglia e ricco di attrattive. Come lo silenziose abbazie, i ponti sul Ticino – splendido quello delle barche di Bereguardo nella foto grande – , piazze mozzafiato come quella di Vigevano, scorci d’altri tempi fra spighe che al tramonto si accendono di giallo e tranquilli corsi d’acqua, costellati di cascine dove comprare prodotti a chilometro zero. Basta inforcare la strada e da qualche parte si arriva. Ma quale strada? Ecco, questo è il punto: chi non è pratico difficilmente si avventura oltre la ciclabile sul Naviglio Grande (spesso affollata), nel timore di non conoscere la via giusta. Per questo ho trovato molto utile una nuova app realizzata dallo staff di Base: una mappa virtuale che raccoglie 16 itinerari di diversi livelli che vanno dai 36 chilometri da Milano a Zibido San Giacomo fino ai 150 (volendo da spezzare in due giorni) del Gran tour, passando per l’anello di Gaggiano, la strada per Robecco e la pedalata tra i due ponti.

Robecco

Pratica per perdersi nella natura senza smarrirsi, è un ottimo strumento anche per organizzare una giornata fuori porta puntando a un’attrazione culturale o a una mangiata in cascina, visto che per ogni percorso segnala tutte le possibili tappe dove sostare. Si chiama Arda, acronimo di A ritmo d’acque, e a breve metterà a disposizione anche i progetti di otto artisti in residenza a Casa Base che hanno trasformato le ricchezze del territorio in contenuti di realtà aumentata da fruire lungo la strada, in prossimità di apposite segnaletiche. Alcuni percorsi partono direttamente da Base, dove tra l’altro per tutta l’estate è possibile affittare una bicicletta (40-60 euro a seconda del modello), ma si può anche prenderli da altre strade una volta controllato il giro. Nell’estate più stramba di sempre, un buon incentivo per rimettersi in forma e mantenere comunque anche in questa fase tre un passo lento, ritrovando quel silenzio che la ripresa delle attività ha inghiottito in un lampo.

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